venerdì 28 marzo 2008

Incubi in camice bianco



Ho fatto il tilt test. E’ un esame clinico che serve a rilevare se si soffre di sindrome vasovagale. In 5 parole: se in alcune circostanze svieni!. Lo avevo visto fare solo in una puntata del Doctor House. Il policlinico Umberto I, malgrado le colonne madreperlate e le pareti vintage, non è paragonabile ad un ospedale americano. Soprattutto i cessi e le donne delle pulizie. Il medico assomigliava ad Enrico Beruschi e non a Hugh Laurie (e sti cazzi in effetti), la dottoressa-assistente aveva l’aria troppo dimessa. Avete presente quelle donne che parlano piano piano piano e sembrano eterne studentesse anche a 40 anni? Tanto che io l’ho chiamata signorina e Beruschi mi ha subito corretto: “dottoressa!” (e che avrò detto mai?) Lì mi sono agitato. Comunque domani vorrei sapere l'opinione di qualche ragazza riguardo gli elettrodi applicati sul torace. Secondo me spaccano. Sono sexy e aumentano la virilità. Ultimamente volevo cambiare look ed ero indeciso tra la benda sull’occhio e un bastone. Credo che opterò per degli elettrodi. In alternativa ci sarebbe anche la frattura del setto nasale con ricomposizione manuale alla francese. Aspetto suggerimenti. Comunque il tilt test non è l’esame clinico – strumentale che temo di più. I peggiori sono:

1) La cistoscopia: Ti infilano un tubicino flessibile (ci mancherebbe che fosse pure rigido) nell’uretra per dare un’occhiata alla vescica. Cioè ti infilano un tubicino flessibile (ci mancherebbe che fosse pure rigido – meglio ripeterselo!) nel pisello. In pratica una parte del corpo che è destinata ad entrare viene “entrata” attraverso il canale da cui di solito qualcosa fuoriesce. Dicono che questo strumento sia fornito in cima di pinzette per estrarre eventuali calcoli: raccapricciante. Solamente a pensarci vien voglia di difendersi stringendo le gambe e mandando un inequivocabile segnale di brividi. Ciò rimanda anche al più angoscioso dei totem ipocondriaci: il catetere, con l’aggravante che quest’ultimo rimane fisso e attaccato ad un sacchetto che va a riempirsi di urina. Quando cammini sembra di avere accanto l’uomo invisibile con in mano un litro di camomilla. Vorrei rinascere per studiare bene la questione e vincere il Premio Nobel per aver inventato il catetere dolce, o un sostitutivo di questo crudele strumento di tortura.

2) La rettoscopia. Da wikipedia: “La rettoscopia è un esame endoscopico della mucosa del retto, che si realizza per controllare direttamente le lesioni della parete rettale, in particolare della mucosa e della sotto-mucosa. L'esame è di tipo proctologico, e viene eseguito semplicemente attraverso l'introduzione di uno strumento endoscopico rigido/flessibile”. Bene. Credo che una frase che contenga parole orribili come mucosa del retto, parete rettale e proctologico dovrebbe essere vietata ai minori di diciotto anni. Parliamoci chiaro: la rettoscopia è sodomia in piena regola con tanto di guardoni. Lo strumento rigido (RIGIDO!)-flessibile è lungo circa quindici centimetri con un diametro di circa due centimetri. Inoltre mentre il dottore ti infila lo strumento da dietro, l’infermiera che sta di fronte ti vede il pisello. Inutile precisare che in quel contesto malsano “esso” non dà proprio sfoggio di rigogliosità. C’è perciò una componente ulteriore di umiliazione. Lo stupratore e la guardona. Sodoma e Gomorra. Di solito lo studio dove viene effettuata la rettoscopia è a due porte di distanza da quello dello psicologo. La porta adiacente si apre su un sexy shop. La giornata solitamente comincia con un clistere (te lo metti nel culo da solo) e continua con l’esame suddetto (te lo mettono nel culo gli altri). La rettoscopia come metafora della vita.

3) La gastroscopia. E’ l’esame che consente di visualizzare l’interno del tratto gastroenterico superiore, costituito da esofago, stomaco e duodeno. Voi avete mai avuto la coscienza di possedere un esofago? E il duodeno? Sapreste, concentrandovi, localizzare esattamente dove si trova il duodeno ? Lo stomaco lo senti; è un tuo compagno di vita: lo inviti a colazione, pranzo e cena. Ma esofago e duodeno proprio no. Magari se non esistessero, forse non esisterebbe neppure la gastroscopia, quest’altra pratica brutale per cui una sonda del diametro di circa 10 mm ti viene inserita nella gola e procede il suo percorso nel suddetto tratto gastroenterico. Se ne sentono di voci sulla gastroscopia. La leggenda si sta facendo beffe della cronaca. Si dice che mentre hai questo dannatissimo tubo ficcato in gola, i medici ti “insufflano” aria per gonfiare ed analizzare alcune parti. Insufflano. I fastidi più frequenti sono: senso di soffocamento, nausea, conati di vomito. (Insufflano…?). Alcuni di noi più fortunati vengono sedati via endovena con dell’ottimo valium. Non male. Io amo la parola narcosi. Mi dà una sensazione di tranquillità (chissà perché…). Comunque se sto sotto valium, beh che mi insufflassero pure. Ho letto di una donna che è scappata col tubo in gola convinta che stesse morendo soffocata. Ma ho letto anche che adesso la gastroscopia transnasale sta sostituendo quella tradizionale. La sonda è più sottile e viene inserita nel naso per cui risulta meno invasiva. Io esigo di essere insufflato, però. L’esame deve essere effettuato a digiuno. Ma digiuno pesante: dalla sera prima. Gli esami che si svolgono a digiuno sono i peggiori. Anche ai condannati a morte viene concessa l’ultima cena. E non vengono insufflati.

4) Risonanza magnetica alla testa.
Il momento più divertente della risonanza magnetica avviene prima di essere infilati dentro ad un tubo per circa 40 minuti. E’ il momento delle domande, dei suggerimenti e del furto. I medici vi diranno che l’esame dura 25-30 minuti. I medici dicono sempre che gli esami invasivi durano meno di quanto effettivamente sarete costretti a soffrire. Qualcuno più spocchioso vi dirà: “Se sei abituato a prendere l’ascensore non c’è problema, vuol dire che non avrai fastidio”. Sì, come no! Se abiti al settimo piano ci vogliono 25 secondi per arrivare al pianerottolo. Quelli sono e quelli ci vogliono. L’ascensore non ritarda. Al massimo si blocca. E in quel caso scatta la claustrofobia. Coglione di un medico. Figuriamoci 40 minuti con la testa in un tubo mentre nelle orecchie imperversa una colonna sonora techno-psichedelica assordante. Però sei provvisto di campanello qualora ti sentissi male. E’ implicito però che, se ti azzardi a suonare il campanello, verrai additato come pippone, pusillanime, imbelle, donnicciuola. Con le laureande schifatissime di trovarsi di fronte un codardo cagasotto. Prima del test bisogna rispondere ad un questionario le cui domande variano da: “hai mai sofferto di claustrofobia?”(perché me lo chiedete, maledetti? Non è come prendere l’ascensore?); ad “avete protesi dentarie?”,fino a “hai mai fatto parte di una setta satanica?” . Poi il furto appunto. Devi liberarti di tutto ciò che potrebbe inficiare l’esame: collane, orecchini, anelli, cinte, orologi. Poi entri nel tubo e almeno dieci minuti li passi a fare l’inventario di quello che ti hanno tolto. Te lo restituiranno? E dopo altri dieci minuti pensi: “Non è che dovevo togliermi anche la capsula che ho sul molare?”. E’ una protesi dentaria? Terrorizzato dal dover ricominciare tutto daccapo, hai solo una possibilità: suonare il campanello. Buuu!Buuu! Pippone!

5)dulcis in fundo. La colonscopia. La metto al 5° posto solo perché, credo, si faccia sotto anestesia. Per il resto mi limito a copiare-incollare quanto segue:
L'esame viene effettuato attraverso l'introduzione per via anale di una sonda, detta colonscopio, che ha un diametro da circa 11 mm a 13 mm (non ci credo sono molti di più. Lo so, ci stanno mentendo). La sonda, munita di microcamera, mostra in tempo reale l'interno del colon. Per facilitare la penetrazione della sonda, il colon stesso viene dilatato insufflando (…) aria all'interno, procedimento che può risultare molto fastidioso e anche doloroso (aho, ma si fa con l’anestesia o no?) qualora il colon non fosse molto dritto (Adesso uno si deve sentire in colpa se non ha il colon dritto). La sonda deve risalire per oltre un metro all'interno del colon. La lunghezza della sonda varia dai 130 cm ai 170 cm (!!!).

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