sabato 22 marzo 2008

Quando i numeri sono spietati

Ho 37 anni e gioco spesso a calcetto. Da vari anni la media è di una volta alla settimana. Facendo un conto piuttosto approssimativo, credo di aver giocato nella mia vita circa 400 partite. Forse meno, ma forse molte di più. Ma non è questo il punto. Aver giocato 400 partite vuol dire aver fatto altrettante docce con gli altri giocatori. Quindi, tenendo sempre a mente l’approssimazione, moltiplichiamo 400x9 (ovviamente escludo me)= 3600. Ciò significa che nella mia vita, finora, ma il numero è destinato ad aumentare, ho visto 3600 uomini nudi e da vicino, prima, durante e dopo la doccia. Considerando che sto ragionando per difetto e mettendo nel drastico conteggio anche le volte che sono andato in palestra, direi che posso arrivare ad un totale di 3800. Quindi trattasi di 3800 uomini nudi in 37 anni. Manco a dirlo, le donne che ho visto nude nella mia vita sono invece di meno. Ma molte molte di meno. Parecchio sotto i 100. Ma parecchio. Sono numeri che mettono i brividi. Mica tutti ci pensano. E invece credo che si tratti di un’assoluta ingiustizia sociale, di una beffa del destino. Anche perché è matematicamente impossibile che io giunga in futuro ad un pareggio. Nemmeno se lasciassi il lavoro e mi mettessi a fare il guardone. E non sono l’unico a trovarmi in questa condizione. E’ pieno di uomini (vestiti) là fuori che nella loro vita hanno visto migliaia di esemplari dello stesso sesso senza niente addosso, mentre contano senza calcolatrice il numero di ragazze che si sono spogliate davanti a loro. Credo che ciò possa essere messo nell’elenco degli aspetti bizzarri che ci dovrebbero convincere una volta per tutte del nostro approccio sbagliato verso la vita quale dono di Dio o di chi per lui. Le differenze tra un eterosessuale che fa sport regolarmente e un omosessuale che non fa sport sono due: la prima è che il numero di uomini che un omosessuale vede nudi risulta inferiore. La seconda è che, però, quei pochi che l'omosessuale vede, li vede in stato di erezione. E questo vuol dire tanto. Poi ci sono gli omosessuali che fanno sport regolarmente che vedono uomini nudi in tutti e due gli “stati del sistema” e anche in quelli intermedi. Molto fortunati dal loro punto di vista. Sicuramente essere omosessuali offre molte più possibilità goderecce, statistiche alla mano. Alla faccia della ghettizzazione e dei pregiudizi. Credo che una riflessione del genere debba far considerare me e quelli come me, cioè il 99% degli uomini, degli invalidi. Ma nemmeno una pensione adeguata ci permetterebbe mai di correre ai ripari. A parte il corpo delle donne, il più meraviglioso dei regali offerti dal creato che noi uomini non riusciamo a godere nella sua interezza (sex included or not), ecco altre quattro cose che, a pensarci bene, rendono la nostra presenza su questa terra uno spreco assoluto.

2) Il numero di nazioni, città, monumenti, bellezze naturali, popoli, animali. Tutti noi lasceremo questo pianeta senza averne visto tutti gli angoli e i capolavori. E senza nemmeno mai avvicinarci alla totalità di essi. E pure di tanto. Molti di noi moriranno senza ad esempio aver mai visto il deserto. E’ come se a casa nostra non entrassimo mai in cucina o in bagno. Però passiamo circa sette anni della nostra vita seduti in macchina.

3) Il cibo. Altra meraviglia del creato. Di cibi ne esisteranno migliaia. E ancora di più sono tutte le possibili combinazioni dovute alla fantasia delle ricette. Non esiste alcuna possibilità che noi si assaggi tutto ciò che è commestibile sulla terra. E’ come se nella nostra cucina decidessimo di barricare il frigorifero.

4) I libri e i film. Quasi a tutti piace leggere libri e guardare i film. Dall’invenzione della scrittura ne saranno stati scritti milioni. Noi moriremo avendone letti sull’ordine delle centinaia, facendo una media tra gli individui più eruditi e quelli disinteressati a leggere. Lo stesso per i film , anche passando il resto della nostra vita in una sala o incollati al dvd, ne avremo visti una percentuale trascurabilissima.

5) Il dubbio. I nostri impulsi più inconfessabili, i limiti imposti da società, educazione, fobie. Molti di noi moriranno conservando intatti i propri dogmi, senza mai metterli in discussione. Sceglieranno di non scendere mai all’inferno, di non interrogare mai il lato oscuro. Senza mai quell’azzardo che fa sprofondare in una crisi. Molti di noi moriranno rifiutandosi di conoscersi del tutto. Come ricevere un regalo e leggere solamente il biglietto d’auguri.


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