lunedì 30 novembre 2009

La lingua rovente di Salisburgo

Freud diceva che le due cose più importanti della vita sono il sesso e il lavoro. In realtà non so nemmeno se tale affermazione corrisponda al vero, e google non mi aiuta a verificarlo. Ma avevo deciso di cominciare il post così, quindi, parto: sesso e lavoro. Detto da uno che per guadagnarsi da vivere se ne stava seduto a fumare il sigaro davanti a un divano a fissare capigliature unte c’è da riflettere. Però è anche vero che se non fosse esistito il sesso, probabilmente Freud avrebbe aperto un chiosco di zucchero filato nel centro di Vienna.

Sono sicuro però che, se fosse vissuto oltre il 1939 (google mi ha aiutato…) non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di osservare le dinamiche di gruppo che vanno in scena all’interno degli uffici o in qualsiasi altro posto dove è previsto un lavoro d’equipe.

E sono convinto che, tra un trattato sulla masturbazione e un saggio sull’uso dello zucchero filato nel trattamento contro gli stati depressivi, il vecchio Freud avrebbe sentenziato: “non permettere mai al tuo lavoro di limitare i tuoi orizzonti all’interno di quattro pareti, scimmiottando penosi diritti e inseguendo minuscole ambizioni”.

E avrebbe capito che l’imperativo è sapersi vendere. Vendere atteggiamenti, parole, ricatti, finzioni. E ogni ‘vendente’ deve saper individuare il ‘comprante’: quello che se la beve, che non sa osservare, che subisce.

I vendenti sono una macrocategoria che può essere suddivisa in vari microgruppi.

Ci sono i ‘Paraculi’: quelli che con le parole e gli atteggiamenti danno l’idea di lavorare molto più di quanto in realtà non facciano. Sono una specie di parassita che si attacca alle caviglie degli ‘encomiabili’(microgruppo appartenente alla macrocategoria dei compranti, quelli che solitamente lavorano di più ma a cui non viene attribuito il giusto merito), ne seguono la scia industriosa salvo superarli in prossimità del traguardo e davanti alle telecamere.

Solitamente i paraculi parassiti passano il tempo a fare riunioni o ad usare il telefono per effettuare richieste che fanno perdere tempo agli encomiabili e ad accollarsi meriti che non hanno. I paraculi sono quelli fingono di avere un senso del dovere, di essere encomiabili; quelli che sanno ‘non essere al posto giusto nel momento giusto’.

Tra i vendenti ci sono anche i ‘Fanatici ossessivi’. I fanatici ossessivi non fanno parte del gruppo di comando di un’azienda ma riescono ad influenzarne le decisioni usando le armi della superbia e del ricatto, finendo per vantarsi di essere una sorta di leader occulti. Per superbia si intende una esagerata stima di sé e dei propri meriti (a volte reali, molto spesso presunti), manifestata con un continuo senso di superiorità verso gli altri.

Per ricatto si intende l’insistenza e il chiasso con cui il fanatico ossessivo mette in evidenza una mancanza nell’organizzazione dell’azienda affinché essa venga colmata per il suo tornaconto personale. Una sorta di atto di destabilizzazione continuato, durante il quale il fanatico finge di non aver ottenuto ciò che invece otterrà in maniera tripla rispetto ai compranti.

Speculare alla figura del Fanatico ossessivo c’è la figura dell’ ‘Allisciante’, che tra i compranti è colui che si beve le sue cazzate al punto da assumere un atteggiamento ruffiano e genuflettente nei confronti di colui che l'allisciante ha individuato erroneamente come leader occulto per entrare nelle sue viscide grazie, nella speranza, un giorno, di poterne sfruttare la capacità di muovere le fila e di incidere su decisioni e cambiamenti.

Il canale di comunicazione tra un fanatico e un allisciante è protetto dalle ombre dei corridoi, dalla schermata di una chat, dai minuscoli caratteri di un sms, perciò da uno scambio di battute all’esterno dell’epicentro lavorativo, in un altrove in cui un invasato ossessivo può far valere al meglio la sua dialettica torbida.

Il comprante allisciante si convincerà che si tratta di scelte strategiche per il miglioramento della situazione.


Una volta Freud, sulla tazza del cesso, scrisse a Jung:

Caro Carl Gustav, ogni volta che qualcuno userà con te le parole ‘scelta strategica’, grattati le palle e recita una filastrocca antimalocchio.

Tuo Sigmund”.



I vendenti posseggono geneticamente un’astuzia che sa operare chirurgicamente nella scelta delle amicizie all’interno dei compranti. Questo è essenziale per impedire il compattamento dei compranti, i quali, se si alleassero, farebbero saltare i piani dei vendenti che sono: lavorare meno, ottenere più giorni di ferie, mettersi in prima fila nell’attribuzione dei meriti, ottenere premi in denaro, natura, cesti natalizi.

Ovviamente, per un comprante, persino per un encomiabile, stringere amicizia con un vendente, sia esso parassita o fanatico ossessivo, comporta il rischio di ritrovarsi nella categoria dei ‘Grotteschi’. I Grotteschi sono coloro che, pur irreprensibili dal punto di vista lavorativo, eclissano la loro identità dietro quella dei vendenti e impediscono ai compranti di tradurre la coscienza di classe in rivoluzione.

Il grottesco è infatti amico sia di un comprante che di un vendente, creando disagio al primo e favorendo il gioco del secondo, creando un’interruzione nel gruppo buono a favore di quello cattivo.


Una volta Sandor Ferenczi, mentre strofinava la sua bambola gonfiabile con una spugna insaponata, elaborò una lettera che avrebbe scritto a Freud una volta che si fosse asciugato le mani:

Caro Sigmy.

Innanzitutto ti suggerisco di non annusare questa mia, in quanto ci ho sbadatamente fatto cadere della cocaina e non credo di essere riuscito a sniffarmela tutta, per cui il foglio potrebbe contenerne tracce.

[…] questa teoria che suddivide i gruppi di lavoro in ‘vendenti’ e ‘compranti’ non mi convince, sebbene ci abbia studiato su parecchio. Mi chiedevo se, in quel bordello che frequenti il martedì a Salisburgo, ci potesse essere una ragazza disposta a fare da prestanome come autrice del saggio per prevenire il dissenso fazioso di quei merdosi drogati della critica accademica”.

Nasalmente con te

Sandj



Può succedere che, casualmente o per merito di un comprante più anarchico e illuminato (della categoria degli ‘Indispensabili’) il gioco di uno dei vendenti venga scoperto.

Se il vendente è geneticamente astuto saprà rigirarsi la situazione a suo comodo, facendo finta di entrare nel gruppo dei compranti, persino in quello degli encomiabili, pur proseguendo ad agire palesemente come vendente, perpetuando i suoi vantaggi con la complicità involontaria di un’altra categoria di compranti: i Supervisori Guerci, i quali a loro volta si dividono in Supervisori Guerci Logorroici (SGL) e Supervisori Guerci Taciturni (SGT o ‘sergenti di piuma’ secondo una definizione colorita nata in un bordello austriaco ai primi del Novecento).

Il Supervisore Guercio Logorroico è un sedicente psicologo autodidatta che,pur accorgendosi degli atteggiamenti controproducenti di un vendente, ne minimizza il tornaconto individuale in nome di un presunto giovamento collettivo. Considera cioè i vendenti come una sorta di male necessario che comunque per la legge dei grandi numeri non intralcerà il cammino dell’azienda verso un futuro radioso.

L’effetto collaterale numero uno della presenza di un SGL in un ufficio è lo sproloquio. Spesso un SGL condivide con un Fanatico ossessivo la convinzione di sentirsi Dio, o più furbo degli altri. Ma mentre un SGL auspica un miglioramento collettivo, un leader occulto pensa solo alle sue tasche e alla sua libido. Entrambi tendono a parlare a voce alta e a fare riunioni.

Il ‘Sergente di Piuma’, pur essendo uno psicologo migliore del SGL e pur convinto della necessità dell’eliminazione di un vendente per consentire un armonioso prosieguo del lavoro, conserva delle remore umane. Vorrebbe agire nel concreto, con cinismo, ma si trattiene dal farlo. E’ di piuma, dunque e non di ferro, pur essendo un osservatore acuto e consapevole.

Il rischio numero uno per un Sergente di Piuma è finire nella categoria dei Grotteschi.



Quindi, ricapitolando:


VENDENTI: Paraculi, Fanatici ossessivi

COMPRANTI: Encomiabili, Alliscianti, Grotteschi, Sgl, Sergenti di Piuma, Indispensabili



Con una precisazione. Gli alliscianti, nel loro diabolico perseverare la complicità con un Fanatico ossessivo e i Grotteschi nella loro debolezza che li spinge nelle grinfie dei Paraculi, finiscono per (de)meriti nella categoria dei vendenti. Sono colpevoli senza carisma, controproducenti senza astuzia.



Gli indispensabili sono coloro che hanno uno spiccato senso dell’osservazione, capiscono che il loro senso del dovere, la loro sensibilità e il loro senso della responsabilità possono ritorcersi contro.

Si accorgono della disonestà dei Paraculi, dello squallore dei Fanatici ossessivi, della trappola in cui finiscono i Grotteschi, del basso profilo degli Alliscianti, della confusione mentale degli Sgl, del buonismo inutile dei Sergenti di Piuma. E sanno di sostare su un crinale. Possono precipitare o salvarsi.


Per loro vale il virgolettato di cui sopra: “non permettere mai al tuo lavoro di limitare i tuoi orizzonti all’interno di quattro pareti, scimmiottando penosi diritti e inseguendo minuscole ambizioni


Per loro vale il rilievo empirico effettuato da Jung e così riportato a Freud che lesse e conservò la lettera dell’allievo nel suo quaderno di appunti “Le mie perversioni preferite”



Caro Maestro

Sono costretto a contravvenire ad una regola fondamentale della seduta analitica.

Ho qui un paziente che rientra nella categoria degli Indispensabili, secondo la ripartizione teorizzata da Olga ‘la lingua rovente di Salisburgo’, che per bruciori allo sfintere vorrebbe accomodarsi sul divano a pancia sotto.

Ho acconsentito, ma sentivo il dovere di avvertirla.

Analmente devoto

C.G. Jung