lunedì 17 marzo 2008

I blog too!

Non avrei mai pensato di aprire un blog. Sembra che vada di moda. Un motivo in più per non aprirne uno. E invece, tiè. Più che altro mi sfugge il processo interiore che porta a questa scelta. Non ho capito quando e come questa idea sia scattata. E più che altro come si è permessa di sorpassare sul rettilineo la mia pigrizia. In realtà sono convinto che esistano delle porzioni di tempo assolutamente insulse. Nella giornata, nella settimana, durante l’anno. Sono come le sabbie mobili. Ti ci trovi e non sai come uscirne. Sono periodi di tempo più o meno brevi che non sanno di niente. Come quando premi il tasto fastforward sul videoregistratore (o dvd o stereo): Qualcuno di voi mi spiega che diavolo di momento è quello? Ad aspettare che una cassetta vada avanti seguendo con l’orecchio il fruscio e con gli occhi il timer sul display? Nessun pensiero è troppo sciocco per poter occupare precisamente quegli istanti. Non si potrebbe cadere in coma e risvegliarsi qualche secondo dopo? Che ne so, i più religiosi magari pregano. Le donne contano per multipli di due (di paia di scarpe in paia di scarpe) Gli uomini fanno pensieri sprint sul sesso, ma in questo caso non ci sarebbe discontinuità.
Ecco, credo che il blog serva per avere qualcosa da fare quando sei circondato dalla palude. Quando quel fruscio dura veramente troppo. La notte puoi andare a dormire senza sentirti troppo in colpa e con l’impressione di aver fatto qualcosa. Sempre che la saggissima pigrizia non abbia ripreso in mano le redini del gioco.
Ecco la mie prime top 5: i momenti più insignificanti nella vita di un essere umano costretto come tutti a vivere in soggettiva:

BREVI:
1) Quando il dentista ti prende l’impronta: bocca aperta, occhi sbarrati e un plantare ammollato in gola.
2) Quando freni in prossimità delle strisce pedonali e aspetti che il novantenne zoppo e mezzo cieco che non usciva da quindici anni finisca di attraversare la strada.
3) Quando sei nudo davanti alla doccia e aspetti che arrivi l’acqua calda.
4) Quando ricarichi il telefono e ascolti lo sproloquio robotico della signorina che ti informa su bonus, offerte e cacchi vari.
5) Quando il barbiere interrompe il taglio per rispondere al telefono e tu ti guardi allo specchio e sei diviso a metà: mezzo naziskin e mezzo uomo di Cro-Magnon.


LUNGHI:
1) Il sabato pomeriggio se non ci sono le partite, nessuno ti risponde al telefono e non hai voglia di leggere (come dice Seinfeld: I guess what everybody else is doing on Saturday afternoon).
2) Quando rientri a casa dalle vacanze, con la casa che puzza di chiuso, le serrande bloccate e il cassetto delle mutande vuoto.
3) Quando sei costretto a stare a casa perché chi vive con te ha dimenticato la chiave e non avete uno zerbino.
4) Quando manca la corrente elettrica e ti accorgi che tutta la tua vita è una differenza di potenziale. E mica esci. No! Aspetti che torna.
5) Il ritorno a casa il giorno di Natale dopo le abbuffate coi parenti che non vedevi da un anno. Specie se torni verso le undici di sera. Che diavolo fai
?

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