martedì 1 aprile 2008

Weekend: Amore/Odio

Ecco le cinque cose, in ordine sparso, che amo di più a proposito dei weekend:

1) Non ricevi telefonate impreviste. Avete presente gli amici che vi perseguitano perché non hanno ancora capito che le loro lunghezze d'onda viaggiano su frequenze diverse dalla vostra? Le amicizie sono eterne, come nel mondo dei supereroi, per carità, ma le frequentazioni, no. Batman e Superman mica escono sempre insieme il sabato sera e Wonder Woman non risponde mai al cellulare quando la domenica mattina Mr. Fantastic cerca di chiamarla. Le frequentazioni sono intermittenti e telepatiche. Se si è sulla stessa lunghezza d'onda con una persona, allora siate sicuri che voi o lei vi chiamerete proprio quando è giunto il momento di risintonizzarsi.


2) Nel weekend finalmente mi posso vedere un film in dvd senza patemi d'animo e attacchi di sonno. Come Cristo comanda, insomma. Nello specifico, questo weekend ho visto Mash di Robert Altman (la mia top 5 dei film di Robert Altman: Il lungo addio, Nashville, America oggi, I compari, Il Dottor T & le donne). Stesso discorso per la musica, sebbene l'ascolto in macchina rimanga il mio preferito in assoluto. Questo weekend ho ascoltato: Blood on Tracks di Bob Dylan, The best of Led Zeppelin, la colonna sonora di The Committments, Cheap Thrills di Janis Joplin, Black Sheep Boy degli Okkervill River.


3) Nel weekend una doccia è più doccia. La colazione si estende su un arco di tempo più ragionevole. Il vino è più vino. Il cioccolato è più cioccolato che il martedì. Solo il sesso è lo stesso. Quello ha una goduria standard. Anzi, ora che ci penso, forse nei feriali mi piace di più.


4) Non si lavora. E questo è già abbastanza. Oddio a volte mi capita di lavorare a casa nei weekend e odio ogni minuto della faccenda. Comunque non vado in ufficio e quindi non sento la puzza di muffa della moquette del mio ufficio, né l'odiosa voce registrata sull'ascensore con la signorina che annuncia i piani. Nè entro e vedo i miei colleghi seduti alla loro postazione come li avevo lasciato il venerdì. Entrando per ultimo grazie al mio orario "spagnolo" mi sembra ogni volta di fare il mio ingresso trionfale dentro un presepe, con tutti ai posti di combattimento. Mancano il pastore con l'agnello sulle spalle, il laghetto fatto con lo specchio e il muschio dietro la capannina santa. E se non fosse per i vestiti diversi, giurerei che il weekend tutti gli altri lo hanno passato inchiodati alle loro scrivanie.


5)Il weekend favorisce i progetti per il futuro, anche se magari non andranno mai in porto, ma è in questi due giorni che vengono le idee per cambaire vita. Anche se tali sconvolgimenti esistenziali non avverranno mai. Però la domenica sera ti sei organizzato a mente un bel viaggio, magari hai deciso che dal mese successivo ti iscriverai in palestra o che è il caso di acquistare una nuova lampada. Le donne di solito si convincono che è ora di iscriversi a yoga o di iniziare una dieta. Ma le donne cambiano idea ogni 23 secondi e la sera della domenica avranno optato per un corso di fotografia.


Ecco invece le cinque cose che non sopporto dei weekend.


1) Non ricevi telefonate impreviste da parte delle persone che tu vorresti stessero sulla tua stessa lunghezza d'onda. Nei casi peggiori hai spedito un sms venerdì sera ma il destinatario ti snobba fino a lunedì, quando non serve più perché il senso di solitudine è sparito. Nei casi ancora più gravi, telefonate ed sms non arrivano nemmeno il lunedì, perché il destinatario (e mancato mittente) è totalmente disinteressato a te. Non gliene importa una fava. Però un giorno glielo farete presente. E la risposta sarà sempre la stessa: Avevo finito il credito (la uso anche io, questa).


2) Il weekend appesantisce e ingarbuglia di più i tuoi conti in sospeso che di solito decidono di sospendersi proprio il venerdì nel tardo pomeriggio (quando non ti si rompe la macchina o la lavatrice o peggio ancora il preservativo). Quindi ti porti quel dubbio, quel rovello diabolico in giro per la testa per più di 48 ore. Ovviamente, questo genere di apprensioni potrebbero essere risolti da una telefonata imprevista, per la quale, però, vi rimando al punto 1.


3) Il weekend infiamma i bubboni esistenziali e riproduce in piccolo e con una cassa di risonanza minore le devastazioni dell'animo da cui siamo colpiti nelle feste comandate (le peggiori: 1) Capodanno 2) compleanno 3) Natale 4) Ferragosto 5) Pasquetta). Sono i giorni in cui le bilance non si truccano e i macigni pesano come macigni. Il martedì il macigno si alleggerisce. Il sabato e la domenica, no.Tanto più che, anche nel weekend, ti senti in obbligo di fare qualcosa, ma non solo qualcosa, bensì qualcosa di originale che produca una narrazione serrata e avvincente nel corso della settimana successiva, qualcosa da far spalancare gli occhi alla platea.


4) Il punto 3 scivola nel punto 4 perché il weekend è la negazione di ogni clandestinità e va in vigore il più prevedibile dei giochi delle coppie. Il marito con la moglie, il suocero con la suocera, il fidanzato con la fidanzata. Da questo punto di vista, i giorni feriali sono inveci più prodighi di imprevedibilità e la differenza tra giorni feriali e giorni festivi è stata creata in virtù dell'esistenza degli amanti. Nel weekend i luoghi pubblici si affollano di coppie che tra le lenzuola, durante la settimana, non sono riuscite a raccontarsi le loro amene avventure quotidiane prese com'erano dagli ardori di Morfeo. Il sabato e la domenica si raccontano tutto con fittissime conversazioni. Spesso queste conversazioni si tengono nel buio delle sale cinematografiche. Sempre, queste conversazioni, avvengono tra due persone sedute accanto a me.


5) I vicini di casa. Nessuno ha veramente coscienza dei propri vicini di casa fino alla domenica mattina quando ti accorgi che i due vecchi del piano di sopra, poco deambulanti e molto sordi, fanno ciò che due vecchi poco deambulanti e molto sordi ti aspetti che facciano: cadere sul pavimento ed ascoltare la messa "a tutta callara". Ancora non mi spiego come il signore poco deambulante del piano di sopra non si sia fracassato del tutto i femori e, tanto meno, mi spiego come alla moglie molto sorda non si siano spalancate le porte del Paradiso per la costanza con cui segue la messa domenicale. Qualche burocrate delle celesti praterie dovrebbe spedirle una wild card. Mi spiego molto più agevolmente, invece, la mia conversione all'ateismo maturata nel corso degli anni.

Al piano di sotto vanno in scena gli psicodrammi di una giovane coppia coatta con litigi da intervento della buon costume. Lui le dice delle cose terribili. Lei piange e maledice il giorno che l'ha incontrato. Di regola mi addormento prima che i gemiti dell'amore favoriscano la tregua, per cui non sono costretto almeno all'ascolto coatto degli orgasmi coatti. Se le notti del weekend i due piccioncini (anche se dalla voce non si direbbe) si scannano in duelli all'ultimo "limortaccitua", durante la settimana li vedi passeggiare mano nella mano come se nulla fosse successo. Se sei fortunato li incontri in ascensore con cappelletto coatto e visiera coatta d'ordinanza (lui) e trucco coatto d'ordinanza (lei, e avolte pure lui...brrr) e capisci veramente tutto sul rapporto uomo-donna (scimmione-scimmiona) moderni che sono molto somiglianti alle dinamiche del focolare domestico preistorico. I tempi della clava non sono finiti. Lo dico? lo dico: limortacciloro.


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