domenica 18 gennaio 2009

Attacco di misoginia

Detesto quelle donne che, durante le conversazioni sul sesso, assumono l'atteggiamento di femministe del cazzo e si arrampicano sulla roccaforte dell’emancipazione per ribadire (come se ce ne fosse bisogno) i diritti dell'universo femminile. Disabituate dalla storia e dalle abilità psichiche a capire un contesto dialettico ironico, e sprovviste di una bilancia funzionante nel pesare i doppi sensi, sentono il bisogno di rivendicare la sovranità della propria femminilità, prendendo alla lettera i motti di spirito e puntualizzando ogni dettaglio per contestare anche in un contesto palesemente giocoso l'equazione donna=oggetto.
Per cui tengono a precisare che
a - guarda che anche le donne godono;
b - le donne hanno bisogno del sesso quanto gli uomini;
c - fare sesso non equivale a fare un pompino perché anche la donna ha le sue esigenze;
d - anche le donne hanno fantasie sessuali.

Molti di questi esemplari ballano la danza dell’autogestione dell’utero attorno al totem chiamato “Sex and the City” (formidabile, per carità) e si convincono davvero di esercitare un potere su se stesse e sugli uomini ma non hanno gli strumenti per capire che, in fondo, quel telefilm è la storia, con eccellente condimento di dialoghi e situazioni politically incorrect, di quattro zitelle che cercano il Principe azzurro, ossia l’ergastolo del conformismo a cui la società le ha condannate.

Detesto le donne che al primo sole di maggio, di quelli che ratificano l’inizio certo della stagione estiva, cominciano a rompere il cazzo che devono andare al mare. Una solfa che si ripete fino a metà settembre all’avvicinarsi del weekend e che diventa argomento di lamentela il lunedì qualora qualche evento imprevedibile ne abbia impedito l’accesso alle spiagge.

Il 100% degli esemplari in questione cominciano a sgranocchiare sedani ed insipidi cracker di mais dopo l’ultima abbuffata del lunedì di pasquetta.
Loro hanno bisogno del mare, devono andare al mare, "ma che sei matto io sabato vado al mare". Il presentarsi all’orizzonte di una timidissima e innocua nuvoletta genera sulle donne di questo tipo una reazione che sarebbe giustificabile solo in caso di sciagura, come una malattia mortale o non aver trovato un paio di scarpe della misura giusta: broncio, irritabilità, vittimismo, autocommiserazione.

Detesto le donne che ostentano comportamenti da alternative scavando una trincea sul fronte di tutto quanto faccia new age. Le loro armi sono: il vegetarianesimo, le candele profumate quando fanno il bagno, elementi di arredo strampalati, cibo etnico pure a colazione, cromoterapia, yoga, massaggi shiatsu, medicina alternativa, agopuntura. Non manca l’iscrizione ad un corso (la fotografia va per la maggiore ) per dare un segno di novità all’inizio dell’anno o a settembre. Ogni volta che accusano un malessere fisico, mettono le mani avanti e rifiutano le cure tradizionali, ciancicando di improbabili effetti collaterali letti forse su uno di questi siti che fanno terrorismo psicologico. Credo che per loro si tratti di puro spirito intepretativo: recitano una parte (le donne vivono chiaramente seguendo una sceneggiatura che proietti sugli altri l'immagine di sé che si sono costruite artificiosamente).

Detesto le donne che hanno frequenti sbalzi d’umore e detesto le loro penose giustificazioni: "sono lunatica, sono fatta così, mi sta per venire il ciclo, ho dimenticato a casa il caricabatterie". Gli uomini non hanno sbalzi d’umore. E se ce l’hanno sono più che giustificati da eventi concreti.


(punto A) Detesto le donne che cercano pateticamente di giustificare la loro attrazione nei confronti di un uomo tamarro, sbruffone, volgare e becero che le tratta malissimo e le imbarazza in pubblico. Per loro è inaccettabile ammettere che, malgrado ogni sforzo di liberarsi da una condizione atavica di asservimento, malgrado la crescita intellettuale e culturale, non possono liberarsi del loro ruolo primigenio che l’evoluzione ha solamente limato, e per il quale continuano a rispondere a delle pulsioni primitive, istintuali, rozze. Il loro passato, il presente e il futuro si svolge sotto il segno del desiderio tacito di sottomissione che è il punto fermo del loro immaginario erotico. (e - Anche le donne hanno un immaginario erotico)

Punto B (corollario del Punto A) Detesto altresì le donne che scambiano la gentilezza per mancanza di nerbo e attestato di debolezza e vigliaccheria. Per queste donne, un uomo cortese entra per sempre nel cestello che contiene gli uomini privi di qualsivoglia attrattiva sessuale. La virilità appartiene ad altri esemplari maschili, descritti brevemente al punto A.

Detesto le donne che tengono la foto del fidanzato sul desktop del telefonino. Peggio sono quelle che tengono la foto che immortala un bacio tra loro e il ragazzo, peggio ancora quelle che tengono la foto di loro stesse.

Detesto le donne che ti attaccano una pippa al telefono quando tu hai PALESEMENTE solo cinque minuti di tempo. Per cui non basta un saluto al volo ma devono fare la cronistoria degli ultimi avvenimenti, corredati di: introduzione, digressioni, osservazioni sugli abiti altrui, riassunto delle puntate precedenti, identikit di ogni partecipante, reiterazione di concetti già ampiamente espressi. Il tutto senza il dono della sintesi. Le donne di questo tipo sono solitamente prolisse. (Se dite loro che sono prolisse vi risponderanno: a) guarda che anche le donne godono; b) le donne hanno bisogno del sesso quanto gli uomini; c) fare sesso non equivale a fare un pompino perché anche la donna ha le sue esigenze: d) anche le donne hanno fantasie sessuali; e) Anche le donne hanno un immaginario erotico.



Detesto le donne che durante una festa fanno da zerbino leccaculo a colui che strimpella quattro accordi in croce alla chitarra e sbattono languidamente le ciglia tanto da provocare, in caso di gioviali aggregazioni sulla spiaggia, il disboscamento di una zona corrispondente all’intera Mitteleuropa per tenere il falò acceso.


Detesto le donne che hanno un rapporto morboso col telefonino e hanno smesso da tempo di farne un uso educato. Solitamente se ricevono una telefonata mentre stanno parlando con una persona, non esitano ad abbandonare il malcapitato al suo destino anche per una buona mezz’ora. Il fatto è che non sono in grado di stabilire urgenze e gerarchie, per cui chiunque telefoni ha diritto a maggiore attenzione rispetto alla persona che sta lì, dal vivo, a pochi centrimetri/metri da loro. Può succedere in macchina (livello di accettabilità 2: "sai, tanto devo guidare, tu continua a sparare cazzate e comunque io non spengo lo stereo nemmeno se crepi ora) mentre passeggiate a piedi (livello di accettabilità 1: lei parla, ride, strilla, cinguetta come una cretina e tu sembri un venditore ambulante che tenta di venderle dei fazzoletti di carta ), al ristorante (livello di accettabilità 0: ti costringono lì al tavolo, a palleggiare con le molliche e ad ingozzarti di birra aspettando che una rompicoglioni decerebrata la finisca di prodigarsi in digressioni e di snocciolare nomi a te completamente ignoti (e credo ignoti anche a lei, ma la sceneggiatura va seguita pedissequamente).


...CONTINUA....

1 commento:

Chicca ha detto...

Da donna mi dispiace ammetterlo, ma devo dire che è tutto vero!!! In alcuni punti mi sono innervosita, probabilmente chissà mi rispecchiavo in quello che leggevo?...Ma in altri mi sono davvero divertita...sei riuscito a farmi ridere a voce alta in ufficio!!! Ma quanto sei bravo?
Un bacio
Fede