giovedì 22 gennaio 2009

attacco di misoginia - Reprise

Detesto il rapporto tra le donne e il calcio, qualsiasi esso sia.
Quelle che lo odiano a prescindere perché è un fenomeno troppo popolare, quelle che lo liquidano in quattro e quattr’otto perché non ne conoscono le migliaia di sfaccettature, quelle che vedono una partita solamente quando gioca la Nazionale. Ti si siedono accanto e recitano la parte del tifoso incallito che soffre quando la palla ce l’hanno gli avversari ma è palese che non sanno distinguere una vera occasione da gol da una crema per il corpo. Recitano la parte e non sanno cosa sia il fuorigioco, il retropassaggio al portiere, la gamba tesa. Le vedi fremere e dannarsi assolutamente fuori tempo, spesso quando sta andando in onda il replay dell’azione precedente. Però alla seconda partita già fanno le esperte selezionatrici: “perché non gioca tizio?” (non è stato convocato); perché non gioca Caio?” (è turco, questa è la nazionale italiana) “e Sempronio?” ( è morto nel ’77 e giocava a ping-pong). Poi ci sono quelle sfegatate che seguono il calcio ogni domenica e hanno una squadra del cuore ma è evidente che ripetono come pappagalli opinioni risapute e spesso false sentite per radio, lette di straforo al bar, o riportate dai loro amici maschi ovviamente di parte. Sono fanfarone, incompetenti, volgari, arroganti, saccenti ma ignoranti, hanno il cervello manipolato, non conoscono nulla della storia del calcio, non conoscono altre squadre se non quella che hanno scelto (si fa per dire) di tifare. E per il 99% sono tifose della roma.

Detesto le donne che affermano di non dare peso al lato estetico di un uomo, rincarando la dose aggiungendo che il requisito fondamentale dell’uomo ideale è la capacità di farle ridere. Primo, non mi risulta che Mr.Bean sia il prototipo del playboy; secondo, per ridere alle battute è necessario capirle. In giornata almeno.
Per cui:
Detesto le donne prive di senso dell’umorismo (il 97, 7 % della totalità) e che magari si sforzano non tanto di capire le battute e le situazioni divertenti (arrivano comunque sempre un secondo se non un anno dopo qualsiasi uomo) quanto di essere parte attiva in una conversazione cazzeggiona, tentando battute da caserma, perfino con l’uso tattico delle parolacce. Il problema è che nessuno le ha provviste del requisito principale: il ritmo. Questo 97.7 % di donne non ha assolutamente idea di cosa significhi l’espressione ‘scelta di tempo’.

Detesto le donne che fino a 28-30 anni scopano con ogni degno rappresentante del mondo bipede per poi sposare un appuntato di Caltanissetta col baffo all’irachena, le labbra sottili e asciutte, l’alito da sacrestia e la barba a puntini anche appena rasato.


Detesto le donne che snobbano la psicanalisi liquidandola in “una marea di cazzate” che non servono a nulla. Macché, Freud? Un coglione! Gli esemplari in questione, se sollecitati, vi diranno che sono state una volta da uno che però non capiva un cazzo perché, udite udite: “gli dovevo dire tutto io” (ma va…?); “voleva che parlassi io” (davvero…? Non ci sono più i professionisti di una volta), che però, al contempo, credono nell’oroscopo, nei tarocchi e che tutto sia già scritto nel destino (ah beh…). E’ palese la loro paura di affondare solo di un centimetro sotto la superficie su cui sono solite veleggiare e buttare nel secchio della mondezza (ovviamente seguendo le regole della modaiola raccolta differenziata) la sceneggiatura con cui si sono costruite l’immagine di sé da proiettare sugli altri.



Detesto le donne che parlano tra loro dei mariti e dei fidanzati dilungandosi in pietosi dialoghi sdolcinati, tipo piccole donne davanti al caminetto e fissano i criteri fondamentali per definire il loro futuro felice; le donne che raccontano le piccole intolleranze e gli angelici vizi e virtù del loro partner (del tipo: il mio russa però mi abbraccia tutta la notte. Cazzo!! Però…), sorridendo smielatamente come galline ebeti. Queste hanno ridotto il senso della loro esistenza alla necessità dell’istituzione coppia sempre e comunque. Il loro motto è: meglio in coppia, assolutamente in coppia, esclusivamente in coppia con uno qualsiasi (pure l’appuntato di Caltanissetta) che da sole. Sono donne deboli che hanno bisogno di una sovrastruttura che le è stata imposta da quando indossavano il grembiulino all’asilo. Hanno subito un lavaggio del cervello assillante e quotidiano e giocano a fare le romantiche a prescindere. Al gradino più basso le donne che decretano il giorno delle nozze come il più importante della loro vita e anni dopo ancora ti rompono il cazzo con le foto del matrimonio, il filmino del matrimonio, le bomboniere del matrimonio, il menu del pranzo del matrimonio.



Detesto le donne che si ricordano gli anniversari di qualsiasi cazzata. Il giorno che ci siamo messi insieme, ci sto. Il giorno del primo bacio ci sto. Il giorno che abbiamo fatto l’amore per la prima volta, e vabbè. Però: il giorno che sei rimasto a dormire, il giorno che sei rimasto a dormire ma non abbiamo dormito, il giorno che abbiamo parcheggiato per la prima volta in doppia fila, il giorno che ho indossato quel vestitino rosso, il giorno che ho indossato quel vestitino rosso e tu avevi prurito al culo, il giorno che ho indossato quel vestitino rosso e avevamo prurito al culo tutti e due. No, non si può!
E ancora: il giorno che ti ho mandato il primo SMS, il giorno che ti ho telefonato per la prima volta, il giorno che ti ho telefonato per la prima volta al numero Tim, il giorno che ho telefonato la prima volta al Vodafone e ho trovato spento. Ecco perché poi uno non interrompe i rapporti. La puoi lasciare una con un’agenda così fitta di asterischi? Il giorno che ci siamo lasciati e ti ho lanciato il vestitino rosso e sono rimasta nuda col prurito al culo. Ecco grattati! E scrivilo sull’agenda.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

quello che mi deprime è che sono d'accordo con il 97,7% di quello che hai scritto. e sono una donna... anagraficamente almeno. Benché abbia riso, ecco due appunti (non di Caltanissetta):uno Piccole Donne dovresti leggerlo e ti sorprenderebbe, due l'idea che stare in coppia sia una cosa obbligatoria prende anche gli uomini, sai? e in genere quelli con l'alito da sacrestia...

firmato 2,3%

Chicca ha detto...

Ora credo di aver capito!!! Sei la Littizzetto al maschile. Ti stai vendicando vero? Cmq io "tifo" Lazio odiami pure, ma almeno non rientro nel 99,7% che tifa Roma :)))

Anonimo ha detto...

Gasp! mi sento come quando leggo le controindicazioni di un farmaco, le ho tutte!
Adesso per favore mi fai un elenco di amo le donne che...
Ho bisogno riequilibrare il mio yin e yang.
Grazie