lunedì 1 giugno 2009

Essi vivono...ed entrano in libreria


Trastevere. Sera tardi. Una libreria minuscola. C’è poca gente che sbircia dorsi e accarezza copertine con disimpegnata premura. Le luci al neon ti accorgi che friggono solo se giuri di non ascoltarle. Così come il fruscio delle pagine. Fuori, l’onda della folla urta morbida contro i riflessi rossastri, e frulla voci e risate. L’atmosfera è sommessa e in agguato, tra ebbrezza e riserbo. Ognuno sembra possedere il suo spazio, come postille a margine.
Poi.
Entra.
lui.
Ovvio l’abbigliamento. Ovvi i lineamenti. Ovvia la postura. E' la prima pagina del corso per corrispondenza di identikit.
Strilla.
E’ euforico.
Dice (al telefono. Ovvio).
“Ahoooo!...me sto ppe compraaa ‘a bbbibbia”
Continua.
“...Siii…iorocco…er libbro deroccosiffredi”.
Attacca.
Un passo verso la cassa.
“Che cce l’hai er libbro de roccosiffredi (…qui metterei un punto interrogativo…cioè un segno che, convenzionalmente, nella punteggiatura, sta a significare che si è fatta una domanda…ma non sono sicuro che lui utilizzi le stesse convenzioni…).
Il cassiere è un tipo flemmatico col piercing al sopracciglio e la barba incolta.
E’ vestito come un cassiere flemmatico col piercing al sopracciglio e la barba incolta.
“Ora controllo” dice con lo sguardo fisso sul monitor del computer.
Mente, sapendo di mentire.
Ostenta indifferenza ma sta sfogliando nella sua testa un booklet di mostri preistorici.
“No, non ce l’abbiamo, mi dispiace" (...mammuth...pterodattilo...velociraptor...).
"eh...Eccecredo, vavvia come erpane...vabbè...cciaooo..."
"Arrivederci", (...tirannosauro...tigre dai denti a sciabola...) risponde il cassiere con calma mesozoica.

Una ragazza spagnola stringe tra le mani una colonna di libri. Ha un vestito corto e le gambe abbronzate.

Un uomo anziano e una donna coi capelli tinti parlottano vicini con gli occhiali sulla punta del naso.

Il cassiere accavalla le gambe e si gratta la barba sul mento.

"Aho...l'hanno finito...ooosapevooo..."

Io respiro il profumo saggio della polvere. Sono tranquillo e ho le mani in tasca.






Nessun commento: